Io mi “faccio” un quadro nuovo!

quadro arredamento casa

La crisi del mercato privato dell’arte in Italia e perché rivitalizzarlo

Qualche anno fa, in TV, girava la pubblicità di un’auto giapponese un po’ “di nicchia”, come si usa dire, che metteva in scena un siparietto così: un gruppo di persone adulte, chiaramente facoltose e “di successo”, discutono dell’acquisto di una nuova auto. Mentre i più si confrontano su marchi blasonati e “di tendenza”, uno li sbalordisce tutti esclamando: “io mi faccio una Subaru!” (il marchio di nicchia di cui sopra ndr).

Che cosa ci comunica questa scena? Qual è il messaggio? Che si può essere “fighi” anche senza un’auto blasonata? Che, potendo scegliere di acquistare qualcosa di costoso si può optare anche per un bene che non sia di tendenza ma di qualità? Che, dunque, si può operare una scelta originale restando “di tendenza”?

Se questo era il messaggio, visto il numero di Subaru in circolazione, non ha funzionato… e pensare che il tutto era solo interno al mercato delle auto; mercato che, come è noto, continua ad avere un alto valore simbolico, perché ancora oggi, nonostante la crisi climatica e la sempre più ampia diffusione delle politiche green, possedere l’ultimo modello di SUV enorme e sovralimentato è ancora status symbol.

Questo vale anche per l’ultimo modello di smartphone, in particolare quello della Mela, per le sneakers più trendy, che siamo disposti a pagare più di mille euro… l’elenco potrebbe non finire mai, come è facile intuire, ma la domanda è: a che bisogno risponde questo comportamento d’acquisto?

Viviamo in un mondo in cui si è disposti a spendere decine di migliaia di euro per auto, smartphone, abbigliamento e accessori, e invece il mercato privato delle opere d’arte, in Italia, è pari a quello del cibo per cani…

Perché non fa “figo” acquistare un’opera d’arte? Perché un’opera dell’ingegno e della creatività, un oggetto unico e irrepetibile che fa della bellezza l’unica cifra della sua esistenza, non ha lo stesso appeal dell’ultimo IPhone?

Non ci lanceremo in una risposta che non abbiamo, e che soprattutto non abbiamo le competenze per offrire, ma ingaggeremo la nostra battaglia per provare, con chi avrà la pazienza di leggerci, a restituire all’opera d’arte il posto che le spetta nella scala dei nostri desideri e, perché no, dei nostri bisogni.

Arredare non significa solo rendere uno spazio funzionale al suo scopo, riempirlo di oggetti utili alle quotidiane occupazioni che lo devono abitare. Arredare significa anche presentarsi, dire qualcosa di sé, dei propri gusti, delle proprie propensioni, dei propri talenti.

Occupare uno spazio è sicuramente una forma di comunicazione: cominciamo a chiederci che cosa vogliamo comunicare di noi: la dimensione del nostro conto in banca o la nostra idea di bellezza? Se la tua risposta è più vicina alla seconda opzione, allora siamo sulla buona strada…

Possiamo continuare a firmare con la nostra Montblanc, a chattare con il nostro IPhone, a indossare le nostre Nike esclusive, e scorrazzare con la nostra Mercedes turbo non so cosa, in barba alla salute del pianeta, però possiamo anche iniziare a metterci in comunicazione con qualcosa che è in noi, che forse sta più in profondità, ma che sicuramente vale altrettanto la pena “mostrare”.

quadri per arredare
Sulla parete: “Il Fungo di Lacco Ameno” di Rosanna Amoruso

Allora, la prossima volta che pensiamo a un acquisto importante per noi (perché è così, c’è poco da fare, un acquisto ci deve essere, ormai è un bisogno che difficilmente possiamo eludere), pensiamo a un quadro. Pensiamo a un’opera d’arte che sia in grado di restituire agli altri la nostra idea di bellezza. Pensiamo a qualcosa che possa occupare uno spazio del nostro contesto di vita solo per offrire il piacere dell’armonia, a noi e agli altri. Non riusciremo, certo, a far colpo come con le nostre sneakers, però racconteremo qualcosa di noi, delle nostre passioni, dei nostri gusti, del nostro mondo interiore.

Ridiamo spazio alle emozioni, ai sentimenti, allo stupore. Sorprendiamo e sorprendiamoci. Emozioniamo ed emozioniamoci. Siamo sicuri che, alla lunga, sarà un successo!

Nei prossimi articoli ci permetteremo qualche suggerimento, voi intanto fateci sapere che cosa ne pensi.

Se questo articolo ti è piaciuto, lascia il tuo feedback cliccando sull’ultima stellina qui sotto.

[ratings] Te ne siamo già grati 😉

LEGGI ANCHE

Circondiamoci di bellezza

Quadri per arredare: Rosanna Amoruso pittrice tra astrattismo e ritratti

Sculture d’arredo di Manuela Telesca

L’arte in casa: Teri Volini ci racconta la sua produzione Art&Design

Ispirazioni per case mediterranee a Monaco di Baviera: intervista a Gabriella Paolino

Post correlati

Stile coastal è ideale per arredare una casa vacanze, una [...]
Rosanna Amoruso pittrice. Entro nel suo atelier per ritirare uno [...]
Piante antizanzare: ci sono diverse piante che possono aiutare ad [...]