Lanificio Mango Bistrot: un luogo tra arte, cultura e tradizioni

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La prima volta che sono entrata in quello che ora è il Lanificio Mango Bistrot…

…molto prima che nascesse Arkigo, ne rimasi incantata: un grande edificio di archeologia industriale che sorgeva a ridosso del centro storico di Lagonegro e che conservava ancora intatte le sue caratteristiche; ampi spazi pieni di luce erano ancora occupati dai macchinari utilizzati per la filatura e la tintura della lana ed un enorme telaio con giganteschi pettini, ingranaggi e rocchetti di filo ancora al loro posto. Dopo anni di abbandono questo luogo è stato rilevato da una persona non solo sensibile all’arte ed alla bellezza, ma a sua volta un vero artista: Armando Mango, musicista, autore ma anche pittore e scultore, se non di professione sicuramente per vocazione.

 

Séparé; elemento divisorio; ingresso; riuso artistico; restauro
L’ingresso del Lanificio Mango Bistrot con séparé

 

Questa è stata la fortuna di questo posto, che avrebbe potuto finire nell’assoluto degrado o, nella migliore delle ipotesi, essere sfruttato come volumetria abitativa, e dunque snaturato.

 

 

Pavimento in cemento; resina per recupero pavimenti; lampade a sospensione; soppalco; affaccio dal soppalco.
La sala del primo livello del Lanificio mango Bistrot

 

Ed invece è stato recuperato in ogni sua parte, con una cura meticolosa per il dettaglio: ogni cosa della struttura originaria è stata valorizzata con un attento restauro. La muratura portante in pietra e mattoni, le volte con travetti in ferro, le ampie vetrate che si affacciano sull’antico borgo medievale del Castello; ma anche i macchinari e perfino i rocchetti usati per filare la lana, hanno trovato un senso nuovo, reinterpretati magnificamente in chiave di quello che definirei “riuso artistico”.

 

Orologio a pendolo; dettagli di arredo; riuso; restauro.
Particolare dell’arredo del Lanificio mango Bistrot

 

Ma andiamo con ordine: l’antico edificio si trova dove anticamente sorgeva un luogo di ricovero, e dove, secondo l’antica leggenda, pare si sia fermata la celebre Monna Lisa. Il Lanificio fu invece realizzato ai primi del ‘900 dalla famiglia Guida, e fu un perno importante dell’economia industriale dell’intera area e forse della Basilicata, per molti anni, quando fu poi abbandonato per un lunghissimo periodo.

Una volta entrato in possesso della famiglia Mango, è stato oggetto di lunghi, attenti e meticolosi lavori di recupero e restauro: in questa delicata operazione Armando è stato coadiuvato dai figli Federica ed Antonio.

E così l’antico Lanificio Guida è oggi il Lanificio Mango Bistrot:

un luogo unico nel suo genere dove si può trovare una carta dei vini ricercata, un’ottima birra e l’altissima qualità dei menù degli chef, Diego Felice e lo stesso Antonio Mango, che reinterpretano la nostra tradizione gastronomica in maniera sempre eccellente e mai banale, usando materie prime di altissima qualità e prediligendo quelle a chilometri zero.

Tutto questo si incastra in uno scenario unico: nel centro città ma con una vista mozzafiato sulla natura e sul borgo medievale del Castello.

L’atmosfera, poi, ha un che di magico: ricalcando quel pavimento hai l’esatta percezione di immergerti in luogo che è storia: tutto ti riporta al passato. E così ti imbatti in cartoline, ritagli di giornale ed arredi d’epoca.

 

Tavolino da the; pavimento cemento; resina per pavimento; lanificio mango bistrot
Un dettaglio colto nel Lanificio Mango Bistrot

 

Lo sguardo non si stanca mai di cogliere un dettaglio, ed ogni volta ne scopre uno nuovo, che gli era sfuggito prima, tanta è la ricchezza di originalità dell’ambiente.

Nessuna scelta è stata lasciata al caso, questo è evidente sin dal primo sguardo, e nessun reperto ritrovato è stato trascurato: così il pavimento in cemento è stato levigato e lucidato: grazie all’uso di resina trasparente sono rimasti a vista dettagli significativi, come la catena metallica affogata nel massetto che serviva a supportare il gigantesco telaio; mattoni e pietre naturali di un pezzo della muratura esterna crollata sono stati riusati per realizzare il grande camino della sala d’onore; l’intero telaio è stato smontato per essere assemblato nuovamente a formare il palco per le esibizioni musicali; i tantissimi rocchetti usati anticamente per avvolgere il filo, sono diventati un originalissimo séparé; a tutto questo si sono aggiunti pezzi di antiquariato ed opere d’arte create dallo stesso Armando Mango.

 

Palcoscenico; palco; restauro; riuso; arco in mattoni
Palco del Lanificio Mango Bistrot

 

La lista potrebbe non finire mai, ma ciò che più impressiona è che tutti questi particolari, che presi singolarmente sono già meravigliosi, nell’insieme creano una sintonia talmente perfetta da generare un’atmosfera, quella del Lanificio Mango Bistrot, unica al mondo.

 

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Photo credit: Danilo Cernicchiaro & Giuseppe Maimone

 

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