Infissi e finestre innovative: la ricerca e le nuove tecnologie migliorano le performance di questi elementi della casa tanto importanti per la sicurezza ed il confort termico degli abitanti. Ma le funzioni che possono avere questi elementi non sono tutte qui.
Le nuove soluzioni per gli infissi sono una prova del fatto che la ricerca di tecnologie per il raggiungimento del massimo confort non si ferma mai e produce benefici in tutti i campi, portando i suoi effetti anche tra le mura domestiche.
Sei curioso?
In questo articolo ti presentiamo tre interessanti innovazioni:
- Finestre innovative che diffondono musica
- Finestre innovative che fermano l’apertura in una posizione prescelta
- Finestre innovative che producono energia
Ma bando alle ciance, cominciamo!
Finestre innovative che diffondono musica
La prima grande novità, relativa agli infissi, di cui parliamo in questo articolo è New Living Sound di REHAU.
Questa innovazione offre la possibilità di una diffusione sonora equivalente alla filodiffusione, minimizzando però gli interventi necessari per la realizzazione dell’impianto.
Fantastico, no?
Questa soluzione è utilissima per chi ha voglia di ascoltare musica, non più soltanto nel living ma in tutte le camere della casa, senza il fastidioso effetto della variazione di volume che dipende della distanza dalla sorgente.
Quindi in pratica gli infissi di finestre e balconi in PVC si trasformano in vere e proprie casse acustiche. Queste finestre innovative permettono infatti di diffondere nelle stanze, dove installate, musica con una fedeltà audio paragonabile a quella degli impianti HI-FI di qualità.
Si tratta di una tecnologia utilissima sia per le case di nuova realizzazione che per le ristrutturazioni; in questo caso la sostituzione dei vecchi infissi con infissi di questo tipo, consentirà con un sol colpo di avere elementi dalle ottime prestazioni termoacustiche ed un impianto di diffusione sonora che non altererà l’estetica degli ambienti.
Utilizzando questa tipologia di infissi innovativi si avrà infatti la possibilità di ascoltare musica non più attraverso le casse acustiche e vistosi sistemi di filodiffusione, ma semplicemente attraverso le finestre di casa: un sistema innovativo che permette di controllare i diffusori acustici tramite interfaccia Bluetooth o uscita analogica con i propri dispositivi multimediali, quali HI-FI e smartphone. In questo modo si avrà una diffusione sonora con una perfetta distribuzione in tutta la casa.
Come funziona il sistema di diffusione sonora attraverso gli infissi in PVC.
All’interno della struttura della finestra vengono inseriti degli attuatori piezoelettrici piccoli come un francobollo. Questi piccolissimi congegni sono capaci di far risuonare la struttura dell’infisso come una vera e propria cassa di risonanza.
Gli attuatori, fino ad un numero di trenta, possono essere collegati ad un unico alimentatore Bluetooth, consentendo di creare un vero sistema di musica diffusa.
I serramenti sono utilizzabili sia per trasmettere che per ricevere onde sonore, quindi si possono configurare anche per diventare un sistema di allarme antintrusione completamente invisibile.
In sintesi, i vantaggi di questo sistema di musica diffusa sono:
- assenza di manutenzione
- bassissimi consumi di energia elettrica
- ingombri minimi
- possibilità di doppia funzione: diffusione sonora ed allarme
- possibilità di integrazione con qualsiasi sistema Bluetooth.
Ma non è finita qui…
Finestre innovative con sistema che ferma l’apertura in una posizione prescelta
Il secondo sistema innovativo per gli infissi, che ti presentiamo in anteprima in questo articolo, è un brevetto di una startup tutta italiana. Questo brevetto è stato ideato e messo a punto, dopo la realizzazione del prototipo, da Fabio De Maria, imprenditore siciliano ed ideatore del dispositivo.
Il dispositivo si chiama Demablock, ed è sistema innovativo che aggiunge semplicemente confort all’abitare.
Ma che cos’è Demablock, e a cosa serve?
Hai presente quando porte e finestre sbattono a causa delle correnti d’aria, facendoci sobbalzare? Sarà capitato anche a te, no? Allora siamo costretti a chiuderle malgrado magari avremmo bisogno del passaggio di un po’ d’aria fresca. Ecco, questo sistema è pensato per evitare che questo piccolo, ma scomodo, inconveniente accada.
Si tratta infatti di un congegno che consente di fermare le finestre nell’angolo di apertura desiderato, in modo che, anche in presenza di colpi di vento ed improvvise correnti d’aria, queste restino nella posizione nella quale le abbiamo bloccate.
Questa innovazione consiste in un piccolo, ma molto ingegnoso dispositivo che, montato su infissi di nuova realizzazione, o anche su porte e finestre già esistenti, consente di fermare l’apertura dell’infisso in una posizione variabile da 0 a 180°.
Inoltre il sistema è studiato per resistere anche in caso di raffiche di vento superiori alla tenuta: in questo caso infatti la cerniera DemaBlock friziona ammortizzando il colpo e prevenendo possibili rotture.
L’ideatore del sistema Demablock sostiene sicuro che questo dispositivo inciderà pochissimo sul costo di produzione dell’infisso, ed aggiunge che “lo sbattere di finestre e infissi o quegli scomodissimi ed antiestetici fermaporte saranno solo un lontano ricordo. Infatti DemaBlock è la prima cerniera al mondo blocca serramenti, con un vincolo di apertura che riesce a fermare l’infisso in qualunque posizione: da 0° a 180°”.
In sintesi, i vantaggi di questo sistema di ferma-porte:
- assenza di manutenzione
- bassissimi costi
- possibilità di installazione su porte e finestre esistenti.
Dopo il sistema vasistas, del quale ormai chiunque di noi non riuscirebbe a fare a meno, anche il Demablock si candida ad essere un elemento imprescindibile nella produzione di porte e finestre: la possibilità che avremo di regolare e fissarne l’angolo di apertura non potrà che aggiungere confort all’uso dei nostri infissi.
Finestre innovative che producono energia
Altro tipo di finestre innovative sono quelle che, grazie a vetri speciali, producono energia elettrica fotovoltaica. L’ultimo ritrovato tecnologico è il sorprendente risultato frutto del lavoro di un team di ricerca del Dipartimento di Scienza dei Materiali dell’Università di Milano-Bicocca in collaborazione con Los Alamos National Laboratory (U.S.A.) e con l’azienda UbiQD .
Questa ricerca “ha messo a punto un nuovo tipo di concentratori solari luminescenti (LSC, Luminescent Solar Concentrators): lastre di plastica o vetro nelle quali sono incorporate speciali nanoparticelle che assorbono la luce solare e la riemettono all’interno della lastra. Quindi, piccole celle solari poste lungo il perimetro della finestra raccolgono la luce intrappolata, convertendola in elettricità. In questo modo, anche una finestra parzialmente trasparente diventa un generatore di elettricità in grado di alimentare i computer di un ufficio, il condizionatore d’aria in una giornata afosa o l’illuminazione interna di un’abitazione.
Questi concentratori solari a nanoparticelle sono descritti nello studio “Highly efficient large-area colourless luminescent solar concentrators using heavy-metal-free colloidal quantum dots” (DOI:10.1038/NNANO.2015.178), pubblicato oggi sulla rivista Nature Nanotechnology”.
I principi finora legati all’uso di cristalli semiconduttori a base di metalli pesanti sono stati applicati ricorrendo a nano-particelle costituite da leghe di più elementi non tossici, eliminando quindi la componente nociva.

Queste nano-particelle sono caratterizzate da:
- elevata efficienza dovuta alla capacità di assorbire la luce da tutto lo spettro solare (non solo dal rosso, come avviene con i dispositivi precedenti) e al tempo stesso non riassorbono la loro stessa luminescenza.
- capacità di mantenere la trasparenza del vetro, con un effetto simile alle lenti degli occhiali da sole grigio-brune.
La grandissima innovazione di questa soluzione sta nel fatto che questi speciali vetri consentiranno di trasformare tutte le parti di un edificio, e non più solo il tetto, in generatori di energia solare. Secondo i ricercatori “sostituendo le vetrate tradizionali di un grattacielo come lo Shard di Londra con i concentratori che abbiamo brevettato, si genererebbe l’energia necessaria alla totale auto-sostenibilità di circa 300 appartamenti”.
Bello, no?
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